Amianto in casseforti e armadi realizzati prima del 2005

La problematica relativa alla presenza di amianto nelle casseforti e negli armadi pre-2005 è stata discussa a livello europeo a Francoforte, giovedì 14 novembre 2019 – L’amianto e altre sostanze pericolose nelle casseforti e negli armadi pre-2005 era l’argomento in cima all’agenda dello scorso giovedì all’AGM dell’ESSA tenutasi nel Edificio VDMA a Francoforte.

Falko Adomat, Project Manager presso la European Security Systems Association e Segretario del Comitato europeo di standardizzazione per casseforti e unità di stoccaggio resistenti al fuoco (CEN / TC 263) ha tenuto un seminario informativo sulle sostanze pericolose, compreso l’amianto, che si possono trovare nelle casseforti precedenti al 2005 e il grave pericolo che rappresentano per chiunque lavori in ambianti dove le stesse sono posizionate.

L’amianto è stato vietato nell’Unione Europea nel 2005. Tuttavia, grazie alla libera circolazione di beni e servizi da parte dell’Unione Europea, casseforti e armadi contaminati dall’amianto potrebbero, e a volte continuano, a circolare nell’Eurozona. Un fatto che sembra essere rimasto quasi ignorato nel settore dell’usato fino ad ora.

Secondo il seminario tenuto dal Sig. Adomat a un pubblico internazionale, l’amianto era ancora utilizzato in oltre l’80% della produzione di mezzi forti negli anni ’80 e anche negli anni ’90.
Un altro dato allarmante proveniente dal seminario è stato uno studio sul rilascio di fibre di amianto attraverso l’abrasione dell’Istituto BZR di Bonn. Questo studio ha dimostrato che l’apertura e la chiusura di una porta di metallo leggero su una guarnizione tagliafuoco in amianto ha rilasciato abbastanza fibre di amianto da superare il limite di esposizione europeo massimo raccomandato dopo solo tre ripetizioni di cicli di apertura e chiusura.

Se avete una cassaforte o un armadio di sicurezza pre-2005, certificato e non certificato, in particolare se acquistato di seconda mano, sarebbe utile effettuare un controllo il prima possibile per verificare la possibile contaminazione da amianto.
L’amianto non è generalmente coperto da polizze assicurative, il che lascia la maggior parte delle aziende direttamente responsabili dell’esposizione all’amianto sul posto di lavoro